perché Elena?

La Casa è stata dedicata alla Beata Elena Enselmini.

Elena vive l'Arcella da otto secoli. E' stata una giovane Monaca clarissa padovana del piccolo monastero delle Povere Dame di San Damiano, monache animate dal carisma di san Francesco d'Assisi e quello di santa Chiara. 

Secondo la tradizione attesta da secoli, Elena ebbe modo di conosce sant'Antonio di Padova negli ultimi mesi della vita del santo qui in Padova, tra il 1230 e il 1231. Fu tra le prime a conoscere che sant'Antonio era morto in Arcella il 13 giugno del 1231.

Di salute precaria pur nella sua giovane esistenza, ebbe il conforto dell'accompagnamento spirituale di sant'Antonio negli ultimi mesi di vita. Sopravvisse al Santo solo per qualche mese: il 4 novembre 1231 muore, con fama di santità per le sofferenze vissute con coraggio e per l'aiuto che seppe dare a tante persone che invocavano la sua protezione e amicizia.

Il corpo della beata - dopo diversi trasferimenti nelle diverse sedi delle Clarisse a Padova - è tornato in Arcella nel 1957, come segno di benedizione per il borgo che vide fiorire questa santità genuina francescana. Lo troviamo all'interno del Santuario, alla sinistra, presso l'altare dedicato a san Francesco d'Assisi.

La dimensione della malattia vissuta dalla beata Elena pone di diritto la monaca clarissa come "sorella" per quanti vivono la casa come parenti di malati o persone afflitte dalla malattia.

PREGHIERA

Uniti a tutti coloro che soffrono e sono malati innalziamo anche noi una preghiera per l'umanità:

BEATA ELENA,
tu che nella vita puoi giustamente dire
di aver conosciuto e provato la sofferenza,
intercedi per me,
affinché mi sia data la forza di sopportare questo periodo
con fortezza d'animo
ed io ottenga di guarire
e di operare il bene verso il mio prossimo.

Intercedi per me
affinché mi sia donata anche la serena rassegnazione
per portare la mia croce in questa vita,
così che essa sia un efficace strumento di salvezza
per l'anima mia
e per tutti gli uomini.

Amen.